Cloud migration

L’evoluzione digitale ha rivoluzionato il modo in cui le aziende gestiscono le proprie operazioni e si connettono con il mondo esterno. In questo contesto, il cloud computing si è affermato come un fattore chiave per l’innovazione e la competitività aziendale. Con l’aumento esponenziale dei dati e delle applicazioni, l’adozione del cloud sta diventando sempre più essenziale per le imprese italiane che desiderano rimanere all’avanguardia.

Secondo recenti studi, il 75% delle aziende italiane ha già implementato soluzioni cloud o sta seriamente considerando la cloud migration. Questo dato sottolinea l’importanza strategica di questa transizione per le organizzazioni, che vedono nel cloud un’opportunità per migliorare l’efficienza operativa, aumentare la scalabilità e ridurre i costi IT.

I paragrafi successivi forniranno una panoramica delle sfide comuni legate alla migrazione al cloud e illustreranno le migliori pratiche per un’adozione di successo. Sia che tu sia un’azienda che deve ancora intraprendere questo viaggio o che desideri ottimizzare la tua presenza nel cloud, questo articolo ti fornirà le informazioni chiave per prendere decisioni e guidare la tua azienda verso il futuro digitale.

Il mercato della cloud migration in Italia

L’interesse sta crescendo rapidamente negli ultimi anni. Le aziende stanno spostando con sempre maggiore frequenza dati e applicazioni sui servizi cloud al fine di ottimizzare le loro operazioni e ridurre i costi.

In base ai dati dell’Osservatorio di Cloud Transformation del Politecnico di Milano, il mercato del cloud in Italia valeva ben 3,84 miliardi di euro nel 2021, valore che indicava un aumento del +16% rispetto al 2020. L’adozione della cloud migration è guidata dalle grandi aziende, ma anche le PMI stanno iniziando a vedere i vantaggi della migrazione verso server virtuali.

Le principali società di servizi cloud stanno investendo sempre più in Italia per soddisfare la crescente domanda. Molte aziende italiane stanno anche collaborando con queste società per offrire soluzioni personalizzate ai loro clienti.

Tuttavia, la migrazione presenta anche alcune sfide come la sicurezza dei dati, la conformità normativa e la complessità del processo di migrazione. È importante che le aziende scelgano un fornitore di servizi affidabile e professionale che possa aiutarle ad affrontare queste sfide.

Che cos’è la cloud migration

La cloud migration è un processo che consente di trasferire le applicazioni, i dati e altri elementi di un’infrastruttura IT dalla loro posizione originale a un ambiente cloud.

Una delle principali ragioni per cui le aziende scelgono di migrare verso il cloud è la flessibilità che offre, con la possibilità di accedere velocemente a tutti i dati anche da remoto.

Inoltre, la cloud migration consente alle aziende di ridurre i costi di gestione dell’infrastruttura IT, poiché non è più necessario mantenere fisicamente i server e le altre componenti hardware. I servizi cloud sono altamente scalabili, il che significa che le aziende possono facilmente aumentare o diminuire la quantità di risorse utilizzate in base alle proprie esigenze.

Perché effettuare una migrazione cloud?

Ci sono diversi motivi per cui le organizzazioni scelgono di spostare i propri dati e le applicazioni verso ambienti cloud.

Innanzitutto, la migrazione consente alle aziende di ridurre i costi operativi. Grazie alla modalità di pagamento basata sul consumo, le organizzazioni possono evitare costosi investimenti in infrastrutture hardware e software, pagando solo per l’utilizzo effettivo dei servizi cloud.

In secondo luogo, aumenta la flessibilità delle organizzazioni. Grazie alla possibilità di scalare rapidamente le risorse in base alle esigenze del momento, le aziende possono gestire al meglio picchi di traffico o lavori intensivi senza dover preoccuparsi della capacità delle proprie infrastrutture.

Infine, la cloud migration consente alle aziende di migliorare la sicurezza dei propri dati e delle applicazioni. I fornitori di servizi cloud mettono a disposizione degli utenti soluzioni avanzate per la sicurezza informatica, garantendo una protezione adeguata contro attacchi informatici e perdite di dati.

In quale ambiente migrare: cloud pubblico o privato?

Il cloud pubblico è un’opzione comune per le piccole e medie imprese e per le startup, in quanto offre flessibilità e costi accessibili. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni nella personalizzazione dell’ambiente e nella sicurezza dei dati.

D’altra parte, il cloud privato offre un maggiore controllo sulla sicurezza dei dati e sulla personalizzazione dell’ambiente, ma richiede un investimento maggiore rispetto al cloud pubblico.

La scelta tra i due dipende dalle esigenze specifiche dell’azienda. Se la sicurezza dei dati è una priorità assoluta, il cloud privato potrebbe essere la scelta migliore. Al contrario, se l’azienda ha bisogno di flessibilità e di un costo accessibile, il cloud pubblico potrebbe essere la scelta giusta.

In ogni caso, è importante effettuare una valutazione attenta delle opzioni disponibili prima di prendere una decisione definitiva sulla migrazione verso il cloud. La scelta sbagliata potrebbe avere conseguenze negative a lungo termine.

Strategia di cloud migration

La pianificazione e l’implementazione di una strategia di migrazione verso il cloud richiedono un’attenta valutazione degli obiettivi aziendali, delle esigenze dei clienti e della sicurezza dei dati.

Una buona strategia prevede un’analisi dettagliata delle applicazioni e dei servizi che devono essere trasferiti, nonché una valutazione del loro impatto sulle operazioni aziendali. Inoltre, è importante considerare le esigenze di sicurezza e conformità normative per garantire la protezione dei dati sensibili.

Durante la fase di implementazione della strategia di migrazione, è fondamentale garantire la continuità delle operazioni aziendali e minimizzare gli eventuali tempi di inattività. È importante anche monitorare costantemente il sistema per individuare eventuali problemi e garantire la massima disponibilità dei servizi.

Rehost (Lift and shift)

Uno dei metodi più comuni per migrare le applicazioni e i dati verso il cloud è quello del rehosting, noto anche come “lift and shift”.

Il rehosting comporta l’implementazione di un’applicazione o di un’infrastruttura esistente in un ambiente cloud senza apportare modifiche significative al codice o all’architettura sottostante. In pratica, si tratta di spostare il sistema esistente dal proprio data center al cloud provider prescelto.

Ci sono diversi vantaggi nell’utilizzare questo metodo di migrazione. In primo luogo, il rehosting è relativamente semplice da implementare e richiede meno tempo rispetto ad altri metodi. Inoltre, non richiede molta esperienza in termini di cloud computing o di architettura delle applicazioni.

Il rehosting consente anche alle aziende di ottenere i benefici del cloud computing, come la scalabilità e l’affidabilità, senza dover investire in nuove tecnologie o riscrivere le applicazioni esistenti. Tuttavia, questo metodo può limitare la capacità dell’azienda di sfruttare appieno le funzionalità avanzate offerte dal cloud provider.

Replatforming

Il processo di replatforming è un’alternativa molto meno costosa rispetto alla riscrittura completa dell’applicazione, in quanto consente di mantenere gran parte del codice originale e di adattarlo alle nuove esigenze della piattaforma cloud scelta.

Ci sono diverse ragioni per cui un’azienda potrebbe decidere di optare per il replatforming. Ad esempio, potrebbe essere necessario aggiornare l’infrastruttura esistente o ridurre i costi operativi. In ogni caso, è importante pianificare attentamente il processo di migrazione e scegliere la piattaforma cloud giusta per le proprie esigenze.

Una volta scelta la piattaforma cloud, il processo di replatforming può essere suddiviso in diverse fasi chiave: valutazione dell’applicazione esistente, identificazione delle modifiche necessarie per adattarla alla nuova piattaforma, test e verifica dell’applicazione migrata.

Refactoring

La migrazione non è solo una questione di spostare le applicazioni esistenti nella nuvola; anche il processo di refactoring è importante per ottenere il massimo beneficio dal passaggio al cloud.

Il refactoring è il processo di revisione e ristrutturazione del codice sorgente esistente per renderlo più efficiente e scalabile in un ambiente cloud. Questo può comportare la modifica delle architetture delle applicazioni, la rimozione delle dipendenze obsolete e l’ottimizzazione dei processi di sviluppo.

Il refactoring può essere una parte cruciale del processo di migrazione verso il cloud perché consente alle aziende di sfruttare appieno le potenzialità dell’architettura cloud. Inoltre, il refactoring può aiutare a ridurre i costi operativi a lungo termine, poiché le applicazioni sono più efficienti e richiedono meno risorse.

Tuttavia, il refactoring può anche essere un processo complesso che richiede competenze tecniche specializzate. Per questo motivo, molte aziende scelgono di collaborare con partner esperti in migrazione e refactoring per assicurarsi che il processo sia efficiente e senza problemi.

Rebuilding

Uno dei più importanti punti critici da considerare durante il processo di migrazione è la ricostruzione delle applicazioni per funzionare nel nuovo ambiente cloud. Questo può richiedere la riscrittura del codice e la creazione di nuove architetture, ma anche una profonda conoscenza delle tecnologie cloud come serverless computing e containerization.

Inoltre, è importante prendere in considerazione la sicurezza dei dati durante la migrazione. Un’adeguata pianificazione della sicurezza e l’utilizzo di strumenti di crittografia possono prevenire eventuali perdite di dati sensibili.

La scelta del fornitore cloud giusto è anche cruciale per il successo della migrazione. È necessario valutare le opzioni offerte dai vari fornitori, tenendo conto dei costi, delle funzionalità offerte e della loro esperienza con le migrazioni.

In sintesi, la migrazione verso il cloud richiede una pianificazione attenta e una conoscenza tecnica approfondita. La ricostruzione delle applicazioni e la gestione della sicurezza dei dati sono solo alcune delle sfide che devono essere affrontate durante questo processo. Tuttavia, con i giusti strumenti e partner, le aziende possono ottenere grandi benefici dalla migrazione al cloud.

Replacing

Una delle principali sfide consiste nel sostituire le applicazioni e i sistemi esistenti con quelli basati sul cloud.

Il processo di sostituzione può essere complicato in quanto richiede una valutazione accurata delle applicazioni esistenti e delle loro dipendenze. Inoltre, potrebbe essere necessario modificare le applicazioni per adattarle al nuovo ambiente cloud. Questo può richiedere l’aiuto di esperti esterni o la formazione del personale interno.

Tuttavia, la sostituzione dei sistemi esistenti offre anche grandi opportunità per migliorare l’efficienza e ridurre i costi a lungo termine. Ad esempio, le applicazioni basate sul cloud possono essere più facili da mantenere e aggiornare, portando a un minor tempo di inattività e a una maggiore produttività.

Come si esegue una cloud migration

La cloud migration è una delle attività più importanti per le aziende che desiderano spostare i loro servizi e dati su piattaforme cloud. Ma come si esegue una cloud migration? Ecco alcuni passaggi fondamentali.

Innanzitutto, bisogna valutare il tipo di cloud su cui si vuole migrare. Esistono tre principali tipologie: public, private e hybrid cloud. La scelta dipende dalle esigenze dell’azienda e dalle caratteristiche dei dati da trasferire.

Successivamente, è necessario pianificare la migrazione. Bisogna definire un piano di transizione dettagliato e stabilire i tempi e le fasi della migrazione. È importante coinvolgere tutti i membri del team per garantire un processo fluido.

Una volta stabilito il piano, è possibile passare alla fase di test. In questa fase, vengono verificati tutti i processi di migrazione per assicurarsi che tutto funzioni correttamente. Se ci sono problemi, è possibile apportare le modifiche necessarie prima della migrazione definitiva.

Infine, si può procedere con la migrazione vera e propria. Durante questo processo, l’azienda deve garantire la continuità dei servizi e minimizzare i tempi di inattività.

Modelli di servizi gestiti in ambito migrazione cloud

Esistono diversi modelli di servizi gestiti per la migrazione cloud, ognuno dei quali si adatta alle esigenze specifiche dell’azienda. Uno dei più diffusi è il modello di outsourcing completo, in cui un provider esterno si occupa dell’intera migrazione, dalla pianificazione all’implementazione. Questo modello è particolarmente indicato per le aziende che non dispongono delle risorse interne necessarie per gestire la complessità della migrazione.

Un altro modello molto utilizzato è quello del co-management, in cui il provider esterno collabora con il team IT interno dell’azienda per pianificare e implementare la migrazione. Questo consente all’azienda di mantenere il controllo sulla propria infrastruttura, mentre allo stesso tempo beneficia dell’esperienza del provider esterno.

Infine, c’è il modello di self-service, in cui l’azienda si occupa completamente della propria migrazione cloud utilizzando strumenti e piattaforme forniti dal provider esterno. Questo modello è particolarmente indicato per le aziende che dispongono di risorse IT interne qualificate e desiderano mantenere il controllo diretto sulla loro infrastruttura.

Pro e contro della cloud migration

Tra i principali vantaggi della cloud migration troviamo la flessibilità e la scalabilità offerte dalle soluzioni cloud. Inoltre, la riduzione dei costi operativi e l’eliminazione degli investimenti in infrastrutture hardware e software sono certamente dei plus. La possibilità di accedere ai dati ovunque e in qualsiasi momento, senza dover ricorrere a connessioni VPN o all’accesso fisico ai server, rappresenta un ulteriore vantaggio.

Tuttavia, ci sono anche degli svantaggi da prendere in considerazione. Il primo è la sicurezza: affidare i propri dati a terze parti può essere un rischio. Inoltre, la dipendenza dal provider di servizi cloud può comportare una vulnerabilità del business nel caso in cui il provider fallisca o interrompa i servizi. Infine, la migrazione verso il cloud richiede un cambiamento culturale e organizzativo all’interno dell’azienda, con possibili impatti sulla governance IT.

Best practice per una cloud migration perfetta

Per garantire una migrazione al cloud perfetta potente segnarvi questi segni punti che trovate di seguito, alcuni consigli finali per gestirla in modo efficace e sicuro

1. Pianificazione: È importante pianificare attentamente la migrazione, valutando i rischi e definendo i tempi e i costi del progetto.

2. Valutazione delle applicazioni: Si deve analizzare ogni applicazione che sarà migrata, per capire se è compatibile con il cloud e quale tipo di servizio cloud sia il più adatto.

3. Scelta del provider: La scelta del provider di servizi cloud è fondamentale. Bisogna assicurarsi che abbia un’infrastruttura affidabile, sicura e scalabile.

4. Sicurezza: La sicurezza dei dati è un aspetto cruciale durante la migrazione al cloud. Bisogna definire politiche di accesso e autorizzazioni per garantire la protezione dei dati sensibili.

5. Testing: Prima di effettuare la migrazione definitiva, è necessario testare il funzionamento dell’applicazione nel nuovo ambiente cloud.

Seguendo queste best practice, sarà possibile effettuare una migrazione verso il cloud in modo efficiente e sicuro, garantendo benefici a lungo termine per l’azienda. L’alternativa è quella di rivolgersi ad un’azienda informatica specializzata in servizi cloud, come SOLUNET. Noi sapremo accompagnarti in questo percorso delicato per aiutarti ad ottenere il massimo dal cloud.

Scrivici o chiamaci per fare una chiacchierata a tema cloud migration e ricevere un preventivo completamente gratuito.
 


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